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al testo proposto da Loredana Savelli
Ah smetti sedia
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Ah smetti sedia di esser cosi sedia! E voi, libri, non siate così libri! Come le metti stanno, le giacche abbandonate. Troppa materia, troppa identità. Tutti padroni della propria forma. Sono. Sono quel che sono, solitari. E io li vedo a uno a uno separati e ferma anch'io faccio da piazzetta a questi oggetti fermi, soli, raggelati. Ci vuole molta ariosa tenerezza, una fretta pietosa che muova e che confonda queste forme padrone sempre uguali, perché non è vero che si torna, non si ritorna al ventre, si parte solamente, si diventa singolari.
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